A Murano non basta “andarci”, bisogna “entrarci” arrivando magari la mattina presto, nei giorni feriali, prima che aprano i negozi e accedere a quel mondo parallelo invisibile fatto di forni, magazzini e molerie. Esempi di archeologia industriale convivono con resti di conventi, zone residenziali con villette fino a piccoli orti e qualche filare di vigne.
Camminando per le calli, si potrà gustare del buon pesce, apprezzare un palazzo, un giardino, una vetrina semibuia o una delle più antiche chiese rimaste in laguna, la basilica dei Santi Maria e Donato, dove la luce gioca a riflettersi nel suo brillante mosaico absidale realizzato in stile bizantino dalle stesse maestranze di San Marco.
Tappa al museo del vetro e un po' di shopping: si può cercare qualcosa per la cugina che si sposa, personalizzare con uno stemma un servizio di bicchieri o scegliere il lampadario del soggiorno; per i più creativi anche partecipare ad un corso dove imparare come si realizzano le perle a lume e gli oggetti molati. La varietà del vetro di Murano è davvero infinita come i colori delle inconfondibili murrine. Docile e intoccabile, liquido e infuocato, fragile e residente, il vetro di Murano possiede molte qualità, un po' come i suoi maestri vetrai.